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LE CONDIZIONI DEL SUCCESSO AZIENDALE

Ciascuna impresa nel corso della sua esistenza si pone come finalità la creazione di valore . Solo creando nuovo valore, infatt...

mercoledì 10 agosto 2016

LE FUNZIONI DELL'IMPRESA

Un'impresa dura nel tempo se riesce a creare nuovo valore stimolando le preferenze dei consumatori per i suoi prodotti, e riuscendo a conservare un vantaggio competitivo sui suoi concorrenti che le permetta di conseguire degli utili. Ogni impresa, per creare valore, esegue una serie di attività che devono essere integrate e coordinate tra loro.
Le attività che presentano caratteristiche simili possono essere raggruppate e costituire una funzione.

Una funzione aziendale è formata da una serie di attività aventi la stessa natura, riunite tra loro perché riguardanti lo stesso oggetto operativo e finalizzate al raggiungimento dell'obiettivo d'impresa.

Tutte le funzioni che un'impresa svolge per creare valore e quindi per ottenere un prodotto che risponda ai bisogni e ai gusti dei consumatori possono essere suddivise in:
  • funzioni primarie;
  • funzioni di supporto, tra le quali rientrano anche le funzioni infrastrutturali.

FUNZIONI PRIMARIE

Le funzioni primarie riguardano direttamente la realizzazione del prodotto e la sua vendita. Esse comprendono quindi:
  • la logistica;
  • la produzione;
  • il marketing e vendite.

LOGISTICA



La logistica si occupa della gestione integrata dei problemi connessi ai trasporti, agli imballaggi e all'amministrazione materiale delle scorte di materie prime, merci e prodotti finiti dell'impresa. Tale funzione comprende sia le attività riguardanti il ricevimento, lo stoccaggio e il passaggio delle materie (logistica in entrata), sia le attività riguardanti il magazzinaggio dei prodotti e la loro distribuzione ai clienti (logistica in uscita).





PRODUZIONE



La funzione della produzione si occupa di organizzare e coordinare l'utilizzo dei fattori produttivi, per effettuare la trasformazione materiale dei beni (produzione diretta) o per trasferire gli stessi nel tempo e nello spazio (produzione indiretta), avendo come fine l'ottenimento di prodotti idonei a essere offerti sul mercato in base alle esigenze dei consumatori.


MARKETING E VENDITE

Le imprese moderne sono orientate verso il consumatore perché pongono al centro della loro attenzione il prodotto e il loro rapporto con i clienti, effettivi e potenziali, dei quali conoscono il potere contrattuale. Esse, infatti nel realizzare i loro prodotti, tengono conto principalmente delle richieste, dei gusti e delle esigenze dei consumatori finali al fine di soddisfare i bisogni e le aspettative (customer satisfaction). Per questo motivo la funzione marketing è diventata di fondamentale importanza per tutte quelle imprese che vogliono essere competitive sul mercato.
Il marketing si basa essenzialmente su ricerche di mercato che devono fornire all'impresa una serie di dati (per esempio, sulle preferenze dei consumatori suddivisi in base alle fasce di età, al reddito, al sesso ecc., sulle loro motivazioni e abitudini all'acquisto, sulla forza della concorrenza e così via). 
In questo modo l'impresa può realizzare un prodotto il più vicino possibile alle richieste degli eventuali acquirenti.
La funzione di marketing si concretizza in una serie di strategie (marketing mix) che l'impresa deve attuare per conseguire determinati obiettivi di vendita, facendo in modo di venire incontro alle esigenze del consumatore, ma anche di influenzarne le scelte. Tali strategie riguardano, principalmente, la scelta della gamma più opportuna di prodotti da mettere in vendita, la fissazione dei prezzi, le politiche pubblicitarie attraverso le quali far conoscere i propri prodotti, la selezione delle categorie di clienti e delle aree geografiche di vendita.
Inoltre, le imprese, sempre più spesso, sono propense a fornire ai clienti servizi successivi alla vendita del prodotto, come, per esempio, installazione e riparazione di macchinari, provviste di pezzi di ricambio, addestramento del personale operativo ecc.


La funzione delle vendite è oggi strettamente legata al marketing e ricerca la soluzione dei problemi operativi connessi alla commercializzazione e alla distribuzione delle merci e dei prodotti; verifica infatti la regolarità degli ordini ricevuti dai clienti, controlla le disponibilità di magazzino dei prodotti, si incarica della spedizione accertando anche la tempestiva consegna a domicilio dei beni venduti.

FUNZIONI DI SUPPORTO

Le funzioni di supporto sono funzioni di sostegno alle funzioni principali, nel senso che forniscono le conoscenze e le risorse, materiali e umane, necessarie per esercitare l'attività produttiva. Esse comprendono:
  • gli approvvigionamenti;
  • il personale;
  • la ricerca e sviluppo;
  • le funzioni infrastrutturali.

APPROVVIGIONAMENTI

La funzione degli approvvigionamenti si riferisce all'acquisto  dei beni necessari all'attività dell'impresa: quindi non solo merci e materie prime da destinare alla trasformazione, ma anche impianti e macchinari, fabbricati, attrezzature, macchine per ufficio, materiali di cancelleria. Questa funzione ha il compito di selezionare accuratamente i fornitori, in modo da scegliere quelli che possono soddisfare in maniera migliore le esigenze dell'impresa con riferimento alla qualità e al prezzo del prodotto, all'assistenza, alla puntualità delle consegne.
Gli ordini di acquisto delle materie prime sono inoltrati ai fornitori su segnalazione della logistica. Gli addetti all'approvvigionamento dovranno inoltre verificare la piena rispondenza dei beni pervenuti con quelli ordinati.

PERSONALE

La funzione del personale gestisce i rapporti con i lavoratori dipendenti dal momento della loro assunzione fino allo scioglimento del rapporto di lavoro. Dal punto di vista operativo gli addetti a tale funzione si occupano non solo della ricerca, della selezione e dell'assunzione del personale necessario allo svolgimento dell'attività di impresa, ma anche della formazione e dell'addestramento dei dipendenti. Questa funzione si occupa anche di compiti tipicamente amministrativi, come il calcolo dei salari e degli stipendi e la tenuta dei rapporti con gli istituti previdenziali (INPS).

RICERCA E SVILUPPO

I bisogni dei consumatori sono in continua evoluzione, di conseguenza mutano i prodotti idonei a soddisfarli.
La funzione di ricerca e sviluppo comprende attività di progettazione finalizzate alla diversificazione della produzione con la ricerca di nuovi prodotti, al miglioramento qualitativo di quelli già esistenti, alla diversificazione e al miglioramento dei processi produttivi al fine di aumentarne l'efficienza, di migliorare la qualità dei prodotti ottenuti, di rendere più flessibile la produzione e/o di rendere più conveniente, in termini di costo, il processo produttivo.
L'innovazione, sia di processo sia di prodotto, assume un ruolo molto importante nella competizione tra imprese, specialmente durante le fasi recessive del mercato o in presenza di una concorrenza aggressiva.
L'attività di ricerca e sviluppo deve essere in stretto contatto con la funzione di marketing e con la funzione della produzione, per evitare di ricercare e sperimentare dei prodotti non utilizzabili perché non richiesti dal mercato o perché di difficile se non impossibile realizzazione tecnica.

FUNZIONI INFRASTRUTTURALI

Le funzioni infrastrutturali riguardano l'intera struttura aziendale. 
Esse comprendono:
  • la funzione finanza, che ha il compito di procurare all'impresa i mezzi monetari necessari agli investimenti e allo svolgimento della normale attività di gestione, valutando, tra le varie fonti possibili, quella più conveniente dal punto di vista economici; la funzione finanza analizza anche le entrate e le uscite giornaliere di cassa in modo da assicurare la liquidità necessaria per effettuare i pagamenti;
  • la funzione contabilità, che ha il compito di rilevare le operazioni aziendali nel rispetto delle disposizioni di legge. A fine anno i dati contabili saranno rielaborati in un documento, da rendere pubblico per società di capitali, che prende il nome di bilancio d'esercizio;
  • la funzione di direzione generale, che ha il compito di definire la strategia dell'impresa, stabilendo gli obiettivi fondamentali da perseguire e le politiche più idonee al loro raggiungimento. Tale funzione spetta all'imprenditore nelle imprese individuali, ai soci e ai dirigenti di alto livello nelle società;
  • la funzione di controllo, che verifica, a posteriori, i risultati ottenuti con quelli programmati, adottando opportune misure correttive se gli scarti tra previsioni e realtà sono stati rilevanti.
L'analisi di ogni funzione svolta permette all'impresa di individuare, comparando i suoi dati con quelli dei concorrenti, dove è necessario intervenire per ridurre i costi o migliorare il prodotto o servizio, in modo da stimolare le preferenze dei consumatori e conseguire un utile.
Le funzioni aziendali, inoltre, non sono indipendenti, ma strettamente collegate tra loro in modo che l'una può influenzare l'altra e viceversa. Per esempio, controllando più scrupolosamente le materie prime in arrivo si possono ridurre gli sprechi di lavorazione, motivando adeguatamente il personale si può aumentare la produzione ecc. Vi sono quindi tra le varie funzioni dei collegamenti che, se adeguatamente evidenziati, portano l'impresa a ridurre i costi o a differenziare i prodotti, acquisendo competitività.
Il compito dell'organizzazione è quello di realizzare l'integrazione tra le varie funzioni aziendali.

martedì 9 agosto 2016

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL'IMPRESA





Le varie decisioni assunte in tema di organizzazione definiscono la struttura organizzativa, che determina la distribuzione dei compiti e delle responsabilità tra le persone operanti nell'impresa.



La struttura organizzativa varia da impresa a impresa e dipende da molti fattori: essa è determinata dalle idee, dalle convinzioni, dai valori umani e sociali che fanno parte della cultura organizzativa di ciascun individuo.
La cultura organizzativa è estremamente variabile nel tempo, segue le mode, si adatta ai mutamenti economici, politici e sociali dell'ambiente circostante; ogni cambiamento nella cultura organizzativa determina un cambiamento della struttura organizzativa, che deve quindi essere flessibile, in modo da recepire tali mutamenti.
La struttura organizzativa dipende dalle dimensioni dell'impresa, dal settore in cui essa opera, dalla tecnologia impiegata.
In un'impresa di piccole dimensioni l'imprenditore decide personalmente su tutti i problemi che di volta in volta si pongono.
Con il crescere delle dimensioni i problemi si fanno più complessi e la loro soluzione viene delegata a più individui per i quali è necessario stabilire le funzioni e fissare le relazioni di autorità e di potere.
Le imprese che operano in mercati molto dinamici e che impiegano tecnologie innovative tendono ad adottare strutture organizzative agili e poco burocratiche, mentre le imprese che operano in settori maturi e che utilizzano tecnologie tradizionali possono utilizzare schemi organizzativi meno mutevoli.
La scelta della struttura organizzativa è anche legata al contenuto prevalente dell'attività lavorativa, al tipo di prodotto/servizio offerto, alla composizione professionale dei propri dipendenti ecc. Per esempio è abbastanza intuitivo che non possono essere organizzate allo stesso modo un'impresa che produce giocattoli e un'impresa che produce aerei da combattimento, un'impresa che produce bombole di gas a un'impresa che produce generi alimentari ecc.

Una corretta analisi della struttura organizzativa implica lo studio:
  • delle funzioni svolte dall'impresa;
  • degli organi preposti all'espletamento di tali funzioni;
  • delle relazioni che si instaurano tra i vari organi.

I PRINCIPI DELL'ORGANIZZAZIONE AZIENDALE: IL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONE


L'impresa, per poter operare nel modo più razionale possibile, deve essere dotata di un'organizzazione appropriata.

L'organizzazione predispone e analizza le combinazioni economicamente più convenienti dei mezzi (lavoro umano e beni) disponibili.


L'attività organizzativa è estremamente vasta: dalle relazioni che si instaurano tra l'impresa e l'ambiente esterno a quelle riguardanti i rapporti che si istituiscono tra i diversi soggetti che operano all'interno dell'azienda.

L'ambiente esterno, economico, politico e sociale, condiziona l'attività dell'impresa e impone dei vincoli alle sue scelte organizzative attraverso disposizioni legislative, azioni sindacali, introduzione di nuove tecnologie ecc.
L'ambiente esterno è estremamente dinamico e in continua evoluzione; l'impresa deve perciò essere in grado di trovare sempre nuove soluzioni organizzative in modo da adeguarsi alle diverse situazioni.

All'interno dell'impresa l'organizzazione deve predisporre i fattori della produzione (lavoro umano e beni) combinandoli nella maniera più efficace ed efficiente possibile.
L'efficacia consiste nella capacità di raggiungere un prefissato obiettivo, per esempio la produzione di un determinato bene; l'efficienza riguarda le modalità con cui, sul piano economico, tale obiettivo viene conseguito. Non basta che una struttura organizzativa raggiunga gli obiettivi prefissati (sia cioè efficace), ma occorre che la combinazione produttiva utilizzata sia tale da minimizzare gli sprechi, massimizzando il risultato. In altre parole una combinazione produttiva è efficiente se permette di raggiungere un determinato risultato con il minor impiego di risorse possibile.


Aspetti Organizzativi :aspetto tecnico e umano.

L'organizzazione tecnica riguarda le modalità generali di utilizzo di tutti gli elementi fisici e materiali connessi all'attività aziendale, come l'organizzazione degli impianti, dei macchinari, delle attrezzature, della produzione, della distribuzione e così via.

L'organizzazione umana si occupa di coordinare e integrare i complessi rapporti che nascono tra gli individui che operano nell'impresa, attivando un sistema di comunicazioni e di circolazione delle informazioni.
Organizzare le persone significa stabilirne i compiti e regolarne l'attività lavorativa in modo da raggiungere l'obiettivo aziendale.
L'organizzazione umana deve anche avere come fine quello di far emergere le capacità e le attitudini dei singoli individui operanti nell'impresa, in modo che ciascuno sia messo in grado di dare il meglio di se stesso, assegnando "l'uomo giusto al posto giusto".

LE CONDIZIONI DEL SUCCESSO AZIENDALE






Ciascuna impresa nel corso della sua esistenza si pone come finalità la creazione di valore. Solo creando nuovo valore, infatti, essa è in grado di ottenere successi duraturi sia in campo economico, sia in campo sociale.
Per raggiungere tale finalità occorre che tutta l'attività aziendale segua con coerenza un preciso indirizzo, ossia segua una linea comune di riferimento con la quale sia possibile identificare l'impresa.


L'identificazione di un'impresa nell'ambiente economico e nell'ambiente sociale dipende dalle scelte che essa effettua riguardo:
  • i clienti da servire;
  • i prodotti da offrire;
  • la struttura produttiva e organizzativa da utilizzare.

CLIENTI

La scelta della clientela da servire deve essere effettuata con molta cura perché è in relazione alle esigenze dei clienti che l'impresa orienta le sue produzioni. Ogni cliente ha caratteristiche proprie, diverse da quelle degli altri e meriterebbe di essere considerato singolarmente. Tuttavia ciò non è possibile in quanto è evidente la difficoltà di gestire una segmentazione di mercato eccessivamente analitica che richiederebbe un enorme impiego di risorse. Molte imprese concentrano quindi la loro attenzione su uno specifico gruppo di clienti che può essere individuato considerando caratteristiche omogenee quali il sesso (maschile o femminile), l'età, la residenza territoriale, la fascia di reddito ecc.
Per esempio un'impresa che opera nel settore dell'abbigliamento può decidere di vendere abiti destinati a un pubblico giovanile che appartiene a una fascia di consumatori con redditi medio-bassi.
I clienti di un'impresa possono inoltre differenziarsi a seconda che si tratti di consumatori finali (come le famiglie) oppure di altre imprese (industriali e mercantili all'ingrosso e al dettaglio).


PRODOTTI/SERVIZI

Individuato il tipo di clientela da servire, l'impresa deve definire le caratteristiche dei prodotti (o dei servizi) che ritiene più adatte per soddisfare le esigenze dei suoi consumatori.
Le caratteristiche distintive di un prodotto possono essere diverse a seconda del settore merceologico di appartenenza: considerando per esempio che per i generi di abbigliamento sono caratteristiche distintive la qualità dei tessuti impiegati, l'originalità del modello ecc. Nel settore degli elettrodomestici, invece, oltre alla qualità possono essere considerati importanti anche l'affidabilità e il contenuto tecnologico incorporato nel bene.
Oltre che dalle caratteristiche merceologiche, un prodotto può essere preferito dai clienti per il suo prezzo. Per esempio, se un'impresa di abbigliamento rivolge la sua produzione a clienti di una fascia di reddito alta, i prodotti da essi offerti potranno essere caratterizzati da un'elevata qualità anche se il prezzo risulta elevato. Viceversa, prodotti di abbigliamento destinati ad un pubblico giovanile con redditi poco elevati potranno essere resi appetibili da prezzi medio-bassi, anche se la qualità non dovesse risultare ottima.
Il vantaggio competitivo che un'impresa può ottenere rispetto alle imprese concorrenti dipende anche dal servizio che viene offerto unitamente al prodotto. Questo è particolarmente vero, per esempio, nel settore degli elettrodomestici dove può essere considerato un elemento importante la presenza di un qualificato servizio di assistenza post-vendita che si occupa della riparazione dell'elettrodomestico.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA

La struttura organizzativa, intesa in senso generale, riguarda le modalità con cui i fattori produttivi vengono combinati tra loro al fine di ottenere la produzione desiderata.
I fattori materiali (beni) e immateriali (lavoro umano) che entrano nel processo produttivo possono essere utilizzati in modi e quantità diverse a seconda delle tecniche di produzione adottate.
Esse dipendono:
  • dal tipo di prodotto fabbricato, ossia dalle caratteristiche che si vogliono dare al prodotto;
  • dal costo del fattore utilizzato e dalla possibilità di sostituirlo per ottenere lo stesso prodotto;
  • dalle conoscenze tecnologiche, ossia dagli strumenti e dalle tecniche impiegate nel processo produttivo;
  • dall'organizzazione del lavoro umano.

lunedì 8 agosto 2016

RELAZIONI DELLE IMPRESE CON L'AMBIENTE ESTERNO

Le imprese sopravvivono e si sviluppano nel tempo solo se riescono a creare nuovo valore economico in grado di assicurare un flusso di utili remunerativi per i soggetti aziendali.
Il valore di un'impresa è misurato da ciò che i consumatori sono disposti a pagare per acquistare i suoi prodotti. Se il valore generato è tale da stimolare la preferenza degli acquirenti e se esso è superiore ai costi (materie prime, personale ecc.) sostenuti per crearlo, l'impresa ottiene un vantaggio competitivo.

Le preferenze dei consumatori possono essere stimolate in due modi:
  • riuscendo a vendere un prodotto o un servizio equivalente a quello della concorrenza a prezzi più bassi perché si produce a costi più bassi;
  • facendo in modo di offrire prodotti o servizi particolari che le altre imprese non sono in grado di fornire (differenziazione).
Ogni impresa che vuole acquisire e mantenere un significativo vantaggio competitivo sui suoi concorrenti deve possedere capacità di adattamento all'ambiente circostante, dimostrando di avere dinamismo e sensibilità sufficienti per recepire le informazioni, trasformandole in innovazioni se l'ambiente subisce rapidi cambiamenti o è comunque in evoluzione.
Sono due i diversi tipi di rapporto che un'impresa può stabilire con il mondo esterno: l'uno, più direttamente collegato alla sua attività, è costituito dalle relazioni con i mercati, l'altro, di carattere più generale, è legato alle relazioni con l'ambiente sociale.

RELAZIONI CON I MERCATI

Ogni impresa che opera in un certo settore e vuole conservare un vantaggio competitivo deve tener conto:
  • delle imprese concorrenti, sempre pronte a elaborare nuove strategie per accrescere le proprie quote di mercato;
  • della possibile introduzione di prodotti e servizi sostitutivi, magari a prezzo più basso;
  • della probabilità che altre imprese possano entrare nel settore, aumentando la concorrenza;
  • del potere contrattuale dei fornitori e quindi della possibilità o meno di acquistare fattori produttivi (materie prime, semilavorati, componenti, fonti di energia, servizi, forza lavoro, capitali) a prezzi più bassi rispetto ai concorrenti.
  • del potere contrattuale dei clienti,  disposti o meno a pagare, per i prodotti e i servizi dell'impresa, un valore che le permetta di sopravvivere nel tempo.

RELAZIONI CON L'AMBIENTE SOCIALE

L'azienda è profondamente influenzata dal paese in cui opera. Determinati fattori quali la stabilità politica, la legislazione vigente, l'efficienza della Pubblica Amministrazione, le relazioni sindacali, il livello dell'istruzione, i vincoli ambientali ed ecologici, le tradizioni religiose e culturali, lo sviluppo tecnologico, determinano la capacità di un'impresa di creare nuovo valore e quindi di durare nel tempo.
A sua volta un'impresa può orientare i bisogni, i gusti, le mode, può imporre determinate relazioni industriali, condizionare il potere politico e legislativo, trasmettere valori culturali propri all'ambiente che la circonda.
Deve perciò comunicare all'esterno quei dati che si rivelino utili per le decisioni sia delle persone direttamente interessate alla vita aziendale (lavoratori, dipendenti, fornitori, creditori, clienti) sia delle persone indirettamente interessate (sindacati, Stato, risparmiatori, opinione pubblica).

L'IMPRESA COME SISTEMA

Possiamo definire sistema ogni insieme di elementi, materiali e immateriali, coordinati e integrati tra loro per il raggiungimento di un certo fine.

Secondo questa definizione, quindi, ogni impresa può essere considerata un sistema di forze economiche che sviluppa, nell'ambiente di cui è parte complementare, un processo di produzione a favore degli individui che vi cooperano.
Il "sistema impresa" può essere suddiviso in tre sottosistemi tra loro interagenti, interdipendenti e finalizzati al raggiungimento dell'obiettivo comune:
  • il sottosistema organizzativo, che si occupa di coordinare gli elementi umani, materiali e immateriali presenti nell'impresa;
  • il sottosistema gestionale, che esegue le operazioni, diverse a seconda del tipo di impresa, necessarie per raggiungere l'obiettivo generale, quello di conseguire un utile;
  • il sottosistema informativo, che fornisce all'organizzazione e alla gestione quella massa di informazioni necessarie per effettuare le scelte più razionali e oculate possibili; questo sottosistema è preposto anche al controllo, quindi all'analisi degli effetti e delle conseguenze delle decisioni prese da cui trarre le informazioni necessarie per correggere e orientare la condotta dell'impresa (feedback).
L'impresa può essere considerata un sistema:
  • socio-tecnico, in quanto è caratterizzato da decisioni umane e da operazioni tecniche (sistema uomo-macchina);
  • funzionale, in quanto è costituito da elementi che svolgono nel suo interno differenti funzioni (vendere, acquistare ecc.);
  • aperto, in quanto influenza ed è a sua volta influenzato dall'ambiente circostante; riceve in entrata (input) energie e informazioni e restituisce in uscita (output) prodotti e servizi.
Ogni impresa non è altro che la cellula di un sistema economico complesso, il sistema economico nazionale, costituito da un insieme di aziende collegate tra loro.
Poiché le aziende italiane intrecciano rapporti di affari con l'estero, il sistema economico nazionale si configura come un sistema aperto, parte integrante del sistema economico internazionale.

domenica 7 agosto 2016

GRUPPI AZIENDALI

Nelle società per azioni la proprietà è divisa in tante quote, dette azioni. Chi possiede una o più azioni è un socio e ha diritto a un voto nelle assemblee sociali per ogni azione posseduta. I soci possono essere persone fisiche o persone giuridiche, pubbliche o private.
Colui che possiede più della metà delle azioni, avendo diritto a più della metà dei voti, ha il controllo della società. In pratica, il controllo di una società può essere esercitato anche con meno del 50% dei voti se la parte restante delle azioni è posseduta da un numero molto elevato di soci che non partecipano alle assemblee.
Le imprese di medie o grandi dimensioni spesso acquistano, a scopo di controllo, azioni di altre società. In questo modo sorgono i gruppi aziendali, formati da diverse società legate da complessi rapporti economici, finanziari e produttivi; in essi la società controllante, detta holding o capogruppo, domina le altre attraverso il possesso diretto e indiretto della maggioranza dei voti nelle assemblee dei soci. La holding, generalmente, non esercita direttamente attività produttiva, ma detiene la proprietà di altre imprese tramite il possesso della maggioranza delle azioni.
Le società controllate, pur essendo giuridicamente distinte (hanno quindi soggetti giuridici diversi), agiscono in base alle direttive impartite dalla società capogruppo, che svolge funzioni di coordinamento e di strategia generale. L'autonomia operativa delle imprese controllate è, in pratica, limitata; per questa ragione tali imprese sono definite dipendenti.

Quando le imprese di un gruppo appartengono a nazioni diverse il gruppo è detto multinazionale. Una multinazionale è un'impresa di grandi dimensioni che opera in vari paesi, nei quali possiede centri di produzione e/o distribuzione ma il cui centro di direzione e pianificazione delle strategie rimane nel paese di origine.
Oggi quasi tutte le grandi imprese sono a capo di gruppi multinazionali e operano, attraverso società controllate, in più continenti e con una logica economica mondiale (Fiat, Pirelli, Olivetti).

AZIENDE DIVISE

Un'impresa, specie se di grandi dimensioni, molto spesso opera attraverso sezioni distinte, per meglio sfruttare le situazioni di mercato, le risorse naturali e ambientali o per rispettare precisi obblighi di legge.
Le varie sezioni (stabilimenti, sedi, succursali, agenzie) vengono dotate di risorse organizzative autonome e fanno capo a un responsabile in grado di prendere, entro limiti definiti, delle decisioni.
La suddivisione in sezioni può riguardare lo svolgimento di attività in distinti settori merceologici o in diverse aree geografiche o prevedere l'esecuzione separata di fasi specifiche del processo produttivo. Per esempio, un'impresa tessile può avere distinti stabilimenti per la filatura, la tessitura, la confezione; un'impresa alimentare può disporre di magazzini di deposito situati in mercati diversi; una banca può aprire in varie località nazionali e all'estero.

Si definiscono aziende divise le aziende che operano in più luoghi, con sezioni dette filiali o che, pur operando in un solo luogo, sono suddivise in più rami, dotati di un certo grado di autonomia organizzativa, amministrativa e decisionale.

Questa struttura operativa è tipica delle grandi imprese profit oriented; tuttavia anche alcune aziende non profit possono essere considerate aziende divise.
Lo Stato è una grande azienda divisa con sezioni decentrate su tutto il territorio nazionale (quali i Provveditorati agli Studi, le Prefetture, le Tesorerie provinciali ecc.) e con rami di attività funzionalmente separati, costituiti dai Ministeri.
Sono inoltre aziende divise:
  • le imprese mercantili della grande distribuzione (grandi magazzini, ipermercati, supermercati), che operano con filiali localizzate in più città o in zone diverse di una stessa città;
  • le imprese industriali con più stabilimenti situati in regioni diverse e, spesso, anche a grande distanza tra loro;
  • le banche che hanno dipendenze (sedi, filiali, agenzie) in molte località;
  • le imprese di assicurazioni.
Un'azienda divisa è comunque sempre un'unica azienda; unico è il soggetto giuridico, le principali decisioni strategiche sono prese unitariamente e solo in modo unitario possono essere giudicati i risultati raggiunti. Le varie sezioni e i vari rami in cui si articola un'azienda divisa sono tra loro coordinati al raggiungimento del fine aziendale.

sabato 6 agosto 2016

LE DIMENSIONI AZIENDALI

Tanto più un'impresa concentra tutte le fasi del processo produttivo al suo interno, tanto più essa è generalmente di dimensioni elevate.
Non è tuttavia facile definire le dimensioni aziendali: le imprese possono essere di dimensioni piccole, medie e grandi, a seconda di diversi parametri quantitativi e qualitativi quali:
  • il numero dei lavoratori dipendenti occupati;
  • l'ammontare del capitale di rischio investito;
  • il volume dei ricavi o il volume di produzione ottenuti;
  • la struttura organizzativa (accentrata o decentrata);
  • la quota di mercato posseduta,, ossia il "peso" assunto dall'impresa nel mercato;
  • il grado di autonomia decisionale (imprese controllate o indipendenti).

LE RELAZIONI TRA I SOGGETTI E L'IMPRESA

Oltre che come organismo dotato di proprie finalità, l'impresa può essere vista, studiata e rappresentata considerando la natura dei rapporti che essa instaura con i soggetti istituzionali e non istituzionali con cui entra in contatto e il loro comportamento.
Ciascun soggetto che opera dentro o fuori l'impresa ha delle proprie finalità: la decisione di intraprendere o meno un rapporto con un'impresa piuttosto che con un'altra o con nessuna dipende dalle aspettative di propri tornaconti personali. In altre parole, un individuo è disposto a cedere il proprio contributo solo in vista di una ricompensa soddisfacente o in ogni caso superiore a quella ricavabile altrimenti.
Non esiste un unico detentore di tutti i mezzi di produzione; ciascuno possiede uno specifico settore: i lavoratori dipendenti dispongono della propria forza lavoro, i capitalisti e i finanziatori dei mezzi necessari per acquisire i beni e i servizi per svolgere il processo di trasformazione (impianti, macchinari ecc.).
Ciò che accomuna e aggrega gli individui è la convinzione che uniti in un gruppo sia possibile ricavare vantaggi più elevati rispetto a quelli ottenibili operando come singoli. Anche il rapporto che l'impresa instaura con i fornitori non è un semplice contratto di acquisto, ma un legame più profondo, che richiede il coinvolgimento; entrambi i soggetti che partecipano allo scambio sono motivati dall'idea che, formando una squadra, sia possibile immettere sul mercato un prodotto o un servizio maggiormente idoneo a soddisfare le aspettative dei clienti e quindi conduca entrambi verso il successo.

In questa concezione l'impresa diventa un'entità virtuale, un insieme di relazioni, di rapporti e di contratti che unisce soggetti aventi lo scopo comune di ricavare dall'attività aziendale il massimo beneficio personale.
Considerando i comportamenti dei soggetti che cooperano nell'impresa, l'organismo aziendale perde la sua individualità e diventa un nesso logico di transazioni.
L'impresa si dematerializza, ossia al suo interno perde di peso l'incidenza della componente materiale (materie prime, utilizzo di macchine) e le modalità con cui vengono organizzati i fattori della produzione a favore della componente immateriale (intelligenza, creatività, conoscenze degli esseri umani) che assume un valore sempre più crescente.

L'ASSETTO ISTITUZIONALE DELL'IMPRESA

Oltre agli interessi istituzionali o interni, nell'impresa convergono anche interessi di soggetti non istituzionali o esterni.
Gli interessi non istituzionali o esterni riguardano le persone che non fanno parte dell'azienda anche se hanno, o potranno avere, delle relazioni con essa (soggetti esterni). 
I soggetti esterni sono rappresentati da tutte le persone e gli enti con i quali l'impresa entra in relazione (fornitori, clienti, finanziatori, aziende concorrenti, Stato, istituzioni formative come le scuole secondarie e le università ecc.).
Ciascun soggetto, interno o esterno, concorre allo svolgimento dell'attività aziendale apportando il proprio contributo e si attende specifiche ricompense.
I meccanismi che regolano il sistema dei contributi e delle ricompense sono definiti da contratti, negoziazioni e rapporti che l'impresa instaura con le diverse categorie di soggetti direttamente o indirettamente interessati alla sua vita.

I soggetti interni all'impresa offrono contributi diversi a seconda che si tratti:
  • proprietari, i quali forniscono i mezzi necessari per svolgere l'attività produttiva in vista di un'adeguata remunerazione dei capitali di rischio investiti (utili);
  • lavoratori dipendenti (dirigenti, quadri intermedi, impiegati e operai), i quali forniscono le loro abilità professionali all'azienda in vista di ricompense sia monetarie (retribuzioni), sia non monetarie. Queste ultime si traducono in bisogni di realizzazione personale, di stima, di sicurezza, di stabilità del posto di lavoro, di potere e di prestigio direttamente collegati al successo ottenuto dall'impresa ecc.
Anche i soggetti esterni, con i quali l'impresa entra in contatto, apportano validi contributi allo svolgimento della sua attività in cambio di ricompense:
  • i finanziatori, in vista di una adeguata remunerazione (interesse), prestano i capitali che, integrati con quelli forniti dal proprietario, sono necessari per attuare il processo produttivo. Per i finanziatori è importante che l'impresa sia affidabile, ossia abbia la capacità di pagare gli interessi pattuiti e di restituire le somme ricevute in prestito alle scadenze concordate;
  • i fornitori offrono il materiale e i servizi per la fabbricazione del prodotto contro pagamento di un prezzo concordato; essi sono interlocutori molto importanti perché le condizioni che determinano la soddisfazione del cliente, e quindi il successo dell'impresa, dipendono dal tipo di materiale e dai servizi da essi forniti, dalla puntualità delle consegne, oltre che dal prezzo praticato. Per i fornitori gli ordinativi dell'impresa rappresentano una fonte di guadagno: il loro interesse è quindi che l'impresa sia puntuale nei pagamenti e sia fedele, vale a dire che ripeta con continuità gli ordini di fornitura;
  • i clienti sostengono l'impresa attraverso l'acquisto dei beni prodotti. Essi si attendono che il prodotto offerto dall'impresa li soddisfi, ossia abbia le caratteristiche desiderate;
  • lo Stato (inteso in senso lato), attraverso i suoi uffici periferici, mette a disposizione delle imprese una serie di servizi. Esso riceve dalle imprese specifiche ricompense sotto forma di imposte e tasse.
Quanto più grandi sono le dimensioni delle imprese, tanto più elevato è il numero di coloro che vi entrano in contatto.

L'assetto istituzionale dell'impresa è l'insieme delle regole che stanno alla base del suo funzionamento. Tali regole devono stabilire i contributi che ciascun soggetto può apportare all'impresa e la ricompensa relativa.

Le imprese non dovrebbero mai entrare in contrasto con gli interessi della collettività circostante; è evidente, infatti, che le probabilità di successo di un'impresa dipendono anche dal numero dei soggetti esterni che sono disposti a sostenerla.
Ciascuna impresa deve quindi fare in modo di predisporre un assetto istituzionale che le permetta il pieno raggiungimento dei suoi fini.

venerdì 5 agosto 2016

IL CONTROLLO DELL'IMPRESA

Le imprese si distinguono a seconda che appartengono al settore primario (imprese di caccia e pesca, imprese agricole e imprese estrattive), al settore secondario (imprese di costruzioni e imprese industriali) o al settore terziario (imprese di servizi, imprese mercantili, imprese bancarie, imprese assicuratrici, imprese finanziarie, imprese di consulenza ecc.).
Ciascuna di tali imprese svolge un proprio processo produttivo, ossia compie un insieme coordinato di attività attraverso le quali produce nuovi beni (o servizi), oppure accresce l'utilità di quelli già esistenti.
Per esempio nelle imprese industriali il processo produttivo si concretizza nell'acquisizione delle materie prime (o di parti componenti) che, dopo aver subito un processo di trasformazione fisico-tecnica, divengono prodotti finiti da immettere sul mercato. Nelle imprese mercantili, invece, il processo produttivo si svolge effettuando una produzione indiretta, in quanto i beni vengono trasferiti nello spazio e nel tempo senza far subire loro una vera e propria trasformazione materiale.
Il complesso delle attività genericamente considerate necessarie per attuare il processo produttivo è articolato su tre livelli:
  • attività strategiche: riguardano la scelta degli obiettivi di medio-lungo termine, delle linee di comportamento da seguire (strategie aziendali) e delle risorse da acquisire. Sono per esempio attività strategiche le scelte riguardanti: i mercati nei quali l'impresa intende operare, la clientela da servire, la gamma dei prodotti da offrire ecc.;
  • attività tattiche: comprendono le decisioni riguardanti la predisposizione delle strutture e delle risorse disponibili al fine di realizzare le scelte strategiche. Sono esempi di attività tattiche la predisposizione del canale di vendita ritenuto più idoneo a penetrare il mercato da servire, la definizione delle modalità con cui si deve svolgere il processo produttivo ecc.;
  • attività operative: consistono nell'esecuzione di tutti quei compiti che comportano la realizzazione concreta delle operazioni aziendali (acquisti, lavorazione, spedizioni, vendite, riscossioni, pagamenti ecc.).
Le attività strategiche e tattiche sono compiute da chi amministra l'impresa e ne detiene il controllo e il potere.
Nelle imprese individuali di piccole dimensioni il potere e il controllo sono concentrati nelle mani del proprietario che spesso da solo svolge sia le attività strategiche sia le attività tattiche.
Quando l'impresa accresce le sue dimensioni e/o si trova a operare in un mercato più complesso l'imprenditore non è più in grado di prendere tutte le decisioni da solo; egli è quindi costretto a ripartire le sue funzioni tra collaboratori dotati di specifiche conoscenze professionali, attuando così una suddivisione del potere tra la proprietà dell'impresa e coloro che di fatto la amministrano e la dirigono (amministratori e dirigenti o manager).
La separazione tra la proprietà e il controllo, particolarmente evidente nelle grandi società ad azionariato diffuso, crea una situazione in cui l'impresa diventa un centro articolato degli interessi di tutte le persone che operano all'interno della sua struttura (soggetti istituzionali).

Il soggetto economico di un'impresa è l'insieme delle persone che esprime gli interessi istituzionali o interni; a esso spetta il governo dell'azienda, in altre parole il potere di prendere decisioni inerenti alla sua attività.

AZIENDE PRIVATE E AZIENDE PUBBLICHE

Per raggiungere i suoi fini un'azienda compie una serie di operazioni tra di loro coordinate.
In un'impresa l'acquisto di materie prime, la loro trasformazione in prodotti finiti, la vendita delle merci, la corresponsione delle retribuzioni ai dipendenti, l'ottenimento di prestiti, la concessione di crediti, i pagamenti e le riscossioni devono succedersi nel tempo in modo da non pregiudicare la continuità dell'attività aziendale. Se l'acquisto di materie prime da passare in lavorazione non è effettuato tenendo conto dei tempi di approvvigionamento, si rischia di bloccare il processo produttivo per esaurimento delle scorte; se non vengono rispettate le scadenze di pagamento, i fornitori potrebbero tagliare gli approvvigionamenti.
Questa complessa rete di transazioni e di rapporti determina per l'azienda il sorgere di diritti e obbligazioni giuridiche. Se un acquisto di materie prime viene effettuato con pagamento dilazionato, l'azienda da un lato gode di un diritto di proprietà che le permette di disporre del bene acquistato, dall'altro avrà l'obbligo di pagare al creditore il prezzo pattuito alla scadenza convenuta.

Il soggetto giuridico di un'azienda è la persona a cui fanno capi i diritti e le obbligazione derivanti dalle operazioni compiute.

Il soggetto giuridico può essere:
  • una persona fisica, come il titolare dell'azienda stessa o i soci nelle società di persone;
  • una persona giuridica, cioè un "ente" che lo Stato riconosce titolare di diritti e di obbligazioni giuridiche. Le persone giuridiche, non essendo dotate di materialità fisica, operano attraverso le persone fisiche che agiscono in nome e per conto dell' "ente", costituendone gli organi. Sono persone giuridiche gli enti pubblici, come lo Stato o il Comune, e le società in capitali, come le società per azioni.
Il soggetto giuridico di un'azienda può inoltre essere: un soggetto giuridico privato; un soggetto giuridico pubblico.

Sono aziende private le aziende che hanno un soggetto giuridico privato.

Le aziende private possono appartenere sia al settore non profit sia al settore profit oriented. Sono infatti aziende private sia le famiglie sia le imprese.
Le aziende private possono essere individuali o collettive:
  • sono individuali quando il soggetto giuridico è una sola persona fisica che si assume tutta la responsabilità connesse all'attività di impresa. Se il titolare di un'azienda individuale si avvale in modo continuativo della collaborazione dei componenti della sua famiglia si è in presenza di un'impresa familiare;
  • sono collettive quando nascono dal contratto di società con cui due o più persone conferiscono beni o servizi per l'esercizio in comune di un'attività economica allo scopo di dividerne gli utili. Le società possono essere costituite come società di persone (società in nome collettivo, società in accomandita semplice), come società di capitali (società per azioni, società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata) o come società cooperative, con gradi di autonomia e responsabilità diversi. In questo caso il soggetto giuridico può essere una persona giuridica privata (come una società di capitali) o un'unione di persone (come nelle società di persone).
Le aziende individuali prevedono un unico proprietario; in quelle collettive si hanno più proprietari, detti soci.
In genere sono aziende individuali le piccole aziende di vendita al dettaglio (negozi) o le aziende artigiane; sono aziende collettive quelle di medie e grandi dimensioni, fra cui cito, a titolo di esempio, la Fiat, la Pirelli, la Mediaset, le Assicurazioni Generali.

Sono aziende pubbliche le aziende che hanno un soggetto giuridico pubblico, corrispondente a una persona giuridica pubblica.

Sono esempi di aziende pubbliche quelle appartenenti a enti territoriali come lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, gli enti pubblici istituzionali, come l'INPS e le CCIAA, tutte facenti parte delle aziende non profit.

giovedì 4 agosto 2016

AZIENDA E FORME DI MERCATO

Non è facile dare una definizione completa di azienda. Nel corso del tempo gli studiosi hanno elaborato molteplici interpretazioni della realtà aziendale che, tuttavia, non sono in contrasto tra loro perché ciascuna, a seconda del periodo storico di riferimento, ha posto l'accento alternativamente sul fine, sull'organizzazione, sulla natura delle operazioni.
Scrive Luigi Guatri:"Ciascuna azienda riflette la cultura, la storia, l'etica, la religione del Paese nel quale è nata e opera".
In altre parole essa è il frutto dell'ambiente o, se si vuole, del tipo di sistema economico nel quale è stata concepita.

L'azienda è un'organizzazione durevole che attua un processo volto alla produzione di una nuova ricchezza e/o al consumo di quella in precedenza acquisita. Tale processo richiede l'impiego coordinato e razionale del lavoro umano e dei beni disponibili.
L'organismo aziendale è stabile perché creato non per compiere operazioni occasionali, ma per durare nel tempo: infatti si costituisce un'azienda con l'intenzione di mantenerla in vita per tempi lunghi o indeterminati.
La sopravvivenza di ciascuna azienda è tuttavia possibile solo se l'organizzazione aziendale è in grado di autogenerare al suo interno nuovo valore economico, ossia se è in grado di generare autonomamente le risorse necessarie per alimentare i processi di produzione e/o di consumo.
I mezzi che consentono all'azienda di operare sono il lavoro umano e i beni disponibili.
Il lavoro umano è fornito dalle persone, più o meno numerose, che nell'ambito dell'azienda assumono iniziative e prestano energie di lavoro intellettuale e/o manuale.
I beni disponibili costituiscono la ricchezza (patrimonio) dell'azienda; tali beni sono destinati a essere utilizzati, scambiati o risparmiati in vista di investimenti futuri.
Lo svolgimento dell'attività aziendale presuppone una stretta coordinazione fra le persone e i beni; in modo che le operazione compiute siano tra loro concatenate così da consentire la continua creazione del valore economico.

Economia Collettivista
In un sistema economico totalmente pianificato e coordinato dallo Stato le aziende che svolgono attività di produzione di beni o servizi (fabbriche, negozi ecc.) eseguono i programmi stabiliti a livello centrale dallo Stato.
E' lo Stato che decide che cosa produrre; ossia quali quantitativi e quali beni devono essere immessi sul mercato, e come produrre, ossia quali tecniche e quale tecnologia devono essere utilizzate.

Economia di Mercato
L'economia di mercato è caratterizzata dall'esistenza di un mercato libero dove i prezzi regolano gli scambi dei beni e dei servizi.
Nella teoria economica neoclassica il libero mercato veniva inteso come l'espressione di una concorrenzialità perfetta in cui  le singole imprese si trovavano nell'impossibilità di influenzare i prezzi perché ciascuna produceva una quota molto piccola dell'intero ammontare dei beni presenti sul mercato; l'offerta era polverizzata in un infinito numero di piccolissime unità produttive.
Secondo questa concezione non vi era il bisogno di una vera e propria organizzazione interna all'impresa, in quanto tutte le unità produttive dovevano sottostare ai meccanismi di mercato che regolavano i prezzi e le quantità da produrre.
Gli operatori si presentavano quindi sul mercato come atomi, ossia come singoli che attraverso la produzione e lo scambio cercavano di massimizzare le loro utilità.
In realtà, il libero interagire delle forze di mercato ha portato le aziende a operare in un contesto di incertezza, reso sempre più complesso dall'aumento delle informazioni necessarie per svolgere la produzione e dal costo per acquisirle.

Concorrenza imperfetta
Per sopravvivere in tale contesto di concorrenza imperfetta l'azienda è costretta a organizzare i propri processi produttivi: essa non è più un'entità individuale, quanto piuttosto un'organizzazione, un complesso di individui che devono assumere comportamenti definiti e coordinati da più entità centrali (centri di potere).

AZIENDE PROFIT ORIENTED E NON PROFIT


La più recente evoluzione della dottrina classifica le aziende in due gruppi:
  • aziende profit oriented  (orientate al lucro);
  • aziende non profit (non orientate al lucro).
Sono aziende orientate al lucro (profit oriented) e denominate imprese quelle aziende che operano sul mercato per conseguire un guadagno, da destinare al soggetto economico. Le aziende di produzione sono quindi aziende profit oriented.

Le imprese producono beni e/o servizi destinati allo scambio con lo scopo specifico di conseguire un utile: il raggiungimento di questo obiettivo è condizione per l'esistenza dell'impresa stessa.

Sono imprese le aziende che svolgono attività economiche, come quelle industriali, assicurative, creditizie, di distribuzione, di trasporto, che soddisfano indirettamente i bisogni umani scambiando i beni e i servizi prodotti sul mercato dietro pagamento di un prezzo.

Sono aziende non orientate al lucro (non profit) le aziende che, pur svolgendo un'attività di produzione non solo diretta all'immediato utilizzo o consumo ma anche parzialmente allo scambio, non si pongono finalità di guadagno, ma finalità religiose, filantropiche, culturali, sportive, socio-sanitarie, di ricerca e, in generale, di interesse sociale.
Sono aziende non profit:
  • le famiglie, i circoli ricreativi, sportivi e culturali, che soddisfano le esigenze dei propri membri, e le associazioni di assistenza, beneficenza e ricerca, che soddisfano invece le esigenze di persone esterne;
  • gli enti pubblici territoriali (Stato, Regioni, Province, Comuni) che, da un lato, svolgono attività di interesse generale destinate al soddisfacimento di determinati bisogni pubblici (giustizia, ordine, difesa, assistenza), dall'altro partecipano ad attività di produzione di servizi che mettono a disposizione degli utenti facendo pagare dei prezzi calcolati secondo le tariffe prestabilite (per esempio, nettezza urbana ecc.);
  • gli enti con particolari finalità di pubblica utilità (come l'INPS, le CCIAA ecc.)
  • gli enti con finalità scientifiche, sanitarie e assistenziali di tipo autonomo (come le Università, gli Enti ospedalieri autonomi).
  • le fondazioni, caratterizzate dalla destinazione dei frutti di un patrimonio al raggiungimento di finalità non lucrative.

IL CONCETTO DI AZIENDA

                                
L'esistenza umana è caratterizzata dalla continua presenza di stati di insoddisfazione, chiamati bisogni.
Tali bisogni determinano il desiderio di reperire beni e servizi idonei a eliminare, attenuare o prevenire sensazioni spiacevoli o a originare, conservare e accrescere sensazioni gradevoli.
I beni sono oggetti materiali, mentre i servizi sono prestazioni immateriali che possono essere incorporati o meno in un bene; entrambi arrecano utilità in quanto soddisfano i bisogni.
L'acqua minerale con cui si disseta è un bene, i trasporti con i quali si trasferiscono le bottiglie di acqua minerale dai luoghi di produzione a quelli di consumo sono servizi.
I beni e i servizi possono essere ottenuti solo attraverso un processo di produzione; il consumo è invece l'atto idoneo a soddisfare il bisogno.
Produzione e consumo sono le due fasi dell'attività economica.
La necessità di ottenere beni e servizi idonei a soddisfare i bisogni ha spinto gli esseri umani ad aggregarsi, dando vita a organismi (enti) che utilizzano le risorse disponibili ( monetarie e non monetarie, materiali e immateriali) per acquisire o produrre detti beni e servizi. 
Tali organismi operano prevalentemente attraverso le aziende.
Le aziende sono organizzazioni economiche appartenenti a un ente che svolgono processi di produzione e di consumo; tuttavia in alcune la produzione è destinata a essere direttamente consumata dai soggetti che compono l' azienda stessa; in altre la produzione è invece destinata a essere scambiata sul mercato allo scopo di ottenere remunerazioni soddisfacenti per il soggetto economico aziendale.

Le aziende di consumo sono quelle che destinano la produzione al diretto soddisfacimento dei bisogni dei propri componenti.
Un tipico esempio di tale forma aziendale è costituito dalla famiglia che storicamente ha rappresentato la prima e originaria forma di aggregazione aziendale.
L'azienda familiare, per soddisfare i bisogni delle persone che ne fanno parte, consuma i beni e i servizi acquistati con i mezzi che le provengono dal lavoro dei suoi componenti o da un patrimonio preesistente (ottenuto per eredità o mediante l'investimento di risparmi).
Anche l'attività di produzione (preparazione cibi, pulizia della casa ecc.) è destinata a soddisfare le esigenze dei membri della famiglia stessa.

Nelle moderne economie l'attività produttiva vera e propria di beni e servizi da destinare allo scambio è realizzata da organismi opportunamente specializzati che prendono il nome di aziende di produzione o imprese.
Le imprese producono beni e servizi per venderli sul mercato allo scopo di ottenere remunerazioni soddisfacenti per i membri del soggetto economico.

Le aziende composte presentano le caratteristiche  proprie sia delle aziende di produzione, sia delle aziende di consumo: infatti esse sviluppano un' attività di produzione di beni e servizi che è destinata in parte al soddisfacimento dei bisogni dei propri componenti e in parte al soddisfacimento di persone esterne all'organizzazione aziendale.

VIDEO - SLIDE
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